Era Tokugawa, verso la fine del XVIII secolo: Utamaro, il maestro dell'arte xilografica, è circondato da intrighi, adulazioni, invidie e rivalse, dall'esito anche drammatico.
Come visse, soffrì, amò e morì il pittore olandese Vincent Van Gogh (1853-90): 800 quadri in dieci anni. L'aderenza di Douglas al suo personaggio è impressionante e Quinn, premio Oscar, ha dato al suo Gauguin (non più di 8 minuti sullo schermo!) uno spicco indimenticabile.
Michelangelo è già un affermato scultore quando viene incaricato da papa Giulio II di affrescare la Cappella Sistina. Tra tormenti artistici e personali litigi con il ruvido committente, Michelangelo distrugge le sue pitture, si ammala, cade dall'impalcatura.
La storia tragica di Andrei Rublëv, pittore russo del Quattrocento, si intreccia a quella di Boriska, figlio di un campanaro, che dichiara di aver appreso dal padre, in punto di morte, tutti i segreti per la costruzione delle campane.
Si narra la vita del pittore giapponese Utamaro Kitogawa dal momento in cui cerca la sua vena artistica al compimento della sua opera.
Rimpatriato dalle autorità svizzere perché "indesiderabile", lo strambo Antonio Ligabue trova perplesse le autorità di Gualtieri, nel Reggiano, che lo affidano al ricovero per vecchi.
Joe Gideon è un coreografo che sta allestendo un grosso spettacolo per Broadway. Professionalmente è riconosciuto il numero uno del genere e come ogni artista consapevole della propria genialità, non è mai contento: già nella scelta degli attori e delle attrici stenta a decidersi; davanti ai copioni si stempera in correzioni a non finire; poi le prove si susseguono a ripetizione; in fine, lo stesso montaggio del materiale impostato subisce interminabili ripensamenti.
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