Un ricordo/ritratto di Federico Fellini, raccontato dal regista Ettore Scola in occasione del ventennale della morte del grande artista.

Roma, 1938: Umberto e Leone sono proprietari di due negozi di stoffe nella stessa via, sono entrambi sposati, hanno una cameriera, figli innamorati e bambini da andare a prendere a scuola.

Nell'Antico Grottino, ristorante romano si svolgono le vicende dei consueti avventori. C'è la padrona del locale che decide di non partire con il suo grande amore, una madre che scopre la vocazione della figlia, una ragazza che dà appuntamento a quattro fidanzati insieme, un professore che costringe la giovanissima amante a lasciarlo e un ciarlatano che si trasforma in autentico mago.

Siamo alla fine degli anni Ottanta, il momento in cui il Partito Comunista Italiano si sta trasformando in Pds. Mario, che fa il tipografo all'Unità, è convinto di questo cambiamento mentre sua moglie Maria, che lavora come commessa in una farmacia, non è d'accordo.

Mentre Michele, giovane napoletano riservato e modesto, sta svolgendo il servizio militare a Civitavecchia riceve una visita inaspettata di suo padre, Marcello, un rinomato avvocato col quale il ragazzo ha un rapporto quantomai superficiale.

La storia di una sala da ballo parigina, che fa da sfondo ai più cruciali eventi storici francesi: dalla vittoria del Fronte Nazionale all'occupazione tedesca, dalla seconda guerra mondiale alle rivolte del '68, fino al 1983...

Nel giugno 1791 re Luigi XVI e Maria Antonietta fuggono dalle Tuileries verso Metz per sottrarsi all'imminente giudizio dell'Assemblea Nazionale.

8 maggio 1938, ultimo giorno di Hitler a Roma. Un caseggiato popolare. Breve incontro tra due cittadini: Antonietta, casalinga spenta, madre di sei figli, e Gabriele, annunciatore alla radio, intellettuale e omosessuale, destinato al confino.

Giacinto, emigrato pugliese, è il patriarca di una numerosa famiglia di debosciati accampati in una baraccopoli della più degradata periferia romana: egli è ossessionato dal timore di venire derubato del proprio danaro dai famigliari che gli gravitano intorno.

Adriana arriva a Roma dalla provincia di Pistoia per tentare di entrare nel mondo del cinema. Nell'attesa si adatta a lavori diversi e ha relazioni con uomini che sfruttano la sua ingenuità ai propri fini.

Marco Ravicchio guida una delegazione miserella di cineasti italiani ad un festival di Buenos Aires. Fra piccinerie e provincialismi, c'è l'opportunità di sfruttare la nostalgia per l'Italia di un emigrato che ha fatto fortuna e di conoscerne un altro che è rimasto un poveraccio.

Svariati episodi a sottolineare un machismo d'antan e situazioni dove la donna è ancora subalterna

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