Stephen Strange è un neurochirurgo dal talento straordinario e dall'ego smisurato. Incapace di accontentarsi di salvare delle singole vite, ambisce a qualcosa che vada oltre e che rivoluzioni la medicina conosciuta.

Courtney, per scampare ad un marito violento, porta via con sé i suoi due figli Dylan e Zach. Si trasferiscono in una casetta rurale nella quale Dylan inizia ad essere spaventato da inquietanti visioni.

Un poliziotto irlandese di New York indaga su una serie di efferati delitti quando un prete lo convince che, a dispetto delle sue credenze religiose, questi siano frutto del mondo dell'occulto e della possessione demoniaca.

Tre bambini vengono rapiti e uccisi nei boschi del Tennessee. Pam Hobbs (Reese Witherspoon), madre di una delle vittime, non si dà per vinta fino a che non vengono individuati quelli che sembrano essere i colpevoli, tre adolescenti ribelli del paese con piccoli precedenti penali.

La storia del film si sviluppa intorno ad un romanziere di cronaca nera che fatica a trovare uno scoop. Così decide di trasferirsi con moglie e figli in una casa dove ha avuto luogo l'orribile assassinio di una intera famiglia.

Una smisurata e misteriosa sfera luminosa atterra tra gli alberi di Central Park e sotto gli occhi meravigliati dei newyorkesi.

A metà tra il legal-thriller e l'horror metafisico, il film di Derrickson ci mostra il processo dello Stato contro padre Moore, accusato di aver indotto Emily Rose alla morte: il prete l'avrebbe spinta ad abbandonare la cura medica prescrittale a rimedio di una supposta patologia psicotico-epilettica, per sottoporla ad un tentativo di esorcismo: perché di possessione del Diavolo (anzi, di sei demoni) avrebbe sofferto in realtà Emily.

Joseph Thorne, detective corrotto e dedito alle droghe, ha una straordinaria abilità nel risolvere puzzle. Gli viene assegnato il caso di un serial killer che lascia sulla scena di ogni delitto le dita di un ragazzino ancora vivo.

Il teatro è quello dell'Alpine University, scuola di comunicazione e cinema. È frequentata da chi vuol davvero fare cinema, da velleitari e da chi prende lo studio troppo sul serio.

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