Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda, ambizioso e valoroso, muore.

Questo film segue la vita quotidiana di un gruppo di persone che a malapena passano in una baraccopoli alla periferia di Tokyo.

Nel XVII secolo un samurai vagabondo arriva in un villaggio insanguinato dalla guerra tra due clan e, con machiavellica strategia, diventa l'ago della bilancia mettendo gli uni contro gli altri.

In un dormitorio pubblico gestito da una coppia meschina e avara, vivono vari vagabondi, ognuno col proprio passato fatto di fallimenti, sfortune, errori.

Lasciato quasi vent'anni prima dalla moglie, Shukichi ha due figlie, Takako e Akiko: la prima è sposata, ma i suoi difficili rapporti col marito la inducono a tornare spesso dal padre; la seconda, più giovane, ha una relazione e rimane incinta.

Nel Giappone del XVI secolo in cui orde di soldati sbandati e dediti al brigantaggio saccheggiano le campagne, la popolazione di un povero villaggio decide di ricorrere ai samurai, nobile casta di soldati di ventura, nella speranza di trovare qualcuno disposto a impegnarsi in un'impresa così umile e così poco remunerata.

Il film esamina le sofferenze di un burocrate di Tokyo e la sua finale ricerca del senso delle vita. Nel cast del film brillano Takashi Shimura, che recitò in molti film di Kurosawa (il più famoso dei quali come capo ne I sette samurai), che qui interpreta il povero dipendente Kanji Watanabe.

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