Il protagonista è un cinico antiquario che si arricchisce acquistando i beni degli ebrei deportati. Siamo nella Francia di Vichy, dal gennaio al luglio del '42.
Germania 1945: gli americani arrivano in un campo di concentramento e liberano i prigionieri polacchi, che vengono alloggiati in una vecchia caserma nazista.
Nel corso della seconda guerra mondiale, in un paesino della Slovacchia occupata dai tedeschi, Tono Brtoko, un falegname, guarda con diffidenza lo zelo degli imperanti nazisti e prova una sorda ostilità nel confronti di Kolkocky, il cognato gerarca.
Sol Nazerman è un ebreo newyorkese che fa l’usuraio ad Harlem per conto di un magnaccia. Ex deportato nei lager nazisti, quell’esperienza lo ossessiona al punto da spingerlo a un comportamento disumano e pieno di rancore verso tutta l’umanità. Ma la morte tra le sue braccia dell’aiutante di bottega, che si è preso una pallottola al posto suo durante una rapina, lo fa sprofondare in una crisi profonda.
Una signora borghese che viaggia su un piroscafo ha un segreto: durante la guerra è stata aguzzina in un campo di concentramento nazista.
Mano a mano che gli alleati si avvicinano al campo di concentramento di Buchenwald, i prigionieri polacchi trovano la forza di sopravvivere
Scampata alla morte, facendosi passare per criminale comune, in un campo di lavoro tedesco in Polonia orfana ebrea diventa kapò, cioè caposquadra-aguzzina delle sue compagne, aizzata alla ferocia dalla logica spietata del lager.
Nel 1942 una famiglia di ebrei olandesi si nasconde in una casa di Amsterdam e si rinchiude nella soffitta insieme ad alcuni amici.