I protagonisti sono Ascilto ed Encolpio, due giovani scapestrati romani che vivono di espedienti in una Roma imperiale simbolo della decadenza morale dei tempi.

Il solito Giulio Cesare ha deciso che il ricco regno d'Egitto deve entrare a far parte dei possedimenti romani, ma non ha fatto i conti con la bella e capricciosa regina Cleoparta.

Tra il conquistatore Valerio, romano, e la principessa Alina, figlia del re dei Britanni, nasce l'amore. Il gran sacerdote, che vede in pericolo la sua autorità, non è d'accordo e provoca uno scontro tra i due eserciti.

Negli ultimi anni di grandezza dell'Impero roman, i barbari sferrano un attacco decisivo al cuore di Roma. Le truppe germaniche riescono a sconfiggere sul proprio terreno i legionari e l'imperatore Augusto corre ai ripari mandando rinforzi.

Uno schiavo, Pseudolus, per comprare la sua liberazione, propone ad Hero, figlio del suo padrone, un accordo: in cambio della libertà troverà il modo di portargli Philia, la donna di cui Hero è innamorato.

Il figlio del re dei Daci Ercole viene fatto prigioniero dai romani. L'imperatore Gallieno, in rispetto del suo valore gli risparmia la vita e lo nomina istruttore e tutore dei gladiatori.

Quel che la storia ufficiale non racconta è che i tentativi di uccidere Giulio Cesare furono quattro e che soltanto l'ultimo andò in porto.

Al fine di sferrare l'attacco decisivo contro Vercingetorige Giulio Cesare incarica Claudio Marcello ed altri tre suoi legionari di individuare e distruggere una grossa catapulta costruita dai druidi.

Indegno del grande imperatore Marco Aurelio, il giovane e crudele Commodo governa con asprezza Roma. Un fratello, salvato dalle acque del Tevere, controlla una rivolta contro di lui.

Finita la guerra di Troia, tutti i principi greci vincitori tornano in patria. Ma le navi di Menelao vengono colpite da una tempesta e naufragano sulle coste dell'Egitto.

Il colosso di Roma è un film diretto da Giorgio Ferroni nel 1964. Il film racconta di Tarquinio il superbo che pur di far scoppiare la guerra tra romani ed etruschi, non esita a compiere azioni spregevoli, fino alla resa dei conti.

Nell'anno 180, durante una guerra contro i Barbari in Germania, l'anziano imperatore romano Marco Aurelio viene avvelenato dal figlio Commodo, a cui passa il potere imperiale.

Nel 50 a.C. in Egitto, re Tolomeo ripudia la sorella Cleopatra cacciandola da Alessandria. Giulio Cesare, dopo aver sconfitto Pompeo al termine di una cruenta guerra civile interviene personalmente e tramite la sua autorità destituisce Tolomeo dalla carica di faraone e nomina Cleopatra unica sovrana d'Egitto.