La sua espressione più estrema è il femminicidio, ma purtroppo la violenza sulle donne ha molte forme che comprendono le percosse, le minacce e le vessazioni psicologiche. E' un fenomeno diffuso nel tempo e nello spazio, sicché non stupisce che in questa lista siano presenti film ambientati in varie epoche e in luoghi molto diversi, nonchè sotto l'influenza di culture e religioni a loro volta differenti: dall'India agli Stati Uniti, dalla Corea alla Nuova Zelanda, passando per la civilissima Svezia di Racconti da Stoccolma e dal Medio-Oriente. Per scandagliare il modo in cui il cinema ha raccontato questi abusi, può essere utile anche esplorare argomenti contigui come la violenza domestica, lo stalking, le molestie e in generale tutti i film sulla ">questione di genere e l'emancipazione femminile

I migliori film sulla violenza sulle donne

Già nel passato remoto della cinematografia si possono rintracciare momenti significativi sul tema della violenza di genere: due capolavori degli inizi del '900 come Giglio infranto e Rapacità (Greed) raccontano con efficacia e intensità episodi di maltrattamenti nei confronti delle protagoniste. Gli abusi nei confronti delle donne, come detto, possono essere di vario genere ma la situazione più tipica, anche dal punto di vista della rappresentazione filmica, riguarda una coppia in cui gelosia e senso di possesso inducono l'uomo a comportamenti aggressivi e maneschi nei confronti della donna: da questo punto di vista Ti do i miei occhi, Sólo mía, North Country - Storia di Josey e Racconti da Stoccolma sono opere emblematiche. Anche A letto con il nemico, pur avendo un taglio più da thriller, ricostruisce bene le dinamiche di sottomissione che possono instaurarsi anche in relazioni apparentemente solide. Quasi immancabilmente, in queste vicende, l'uomo vive una profonda insicurezza che lo spinge a vivere il rapporto di coppia ossessivamente: le esplosioni di rabbia incontrollata sono spesso seguite da "pentimenti" e promesse destinate a infrangersi al successivo episodio. Si innesca così un circolo vizioso da cui la compagna molte volte non riesce a uscire per via dei propri sentimenti, o a causa del senso di responsabilità familiare.

Altre forme di abuso: violenza psicologica, lenocinio, matrimoni combinati

Altre interessanti declinazioni dell'argomento si trovano in Polytechnique, in cui un ragazzo sociopatico, convinto antifemminista, organizza un attentato per eliminare fisicamente le ragazze dalla sua università; il film è basato su una storia vera. Nel coreano Bad Guy il senso di possesso si spinge fino all'induzione alla prostituzione, mentre in Primo amore la violenza fisica lascia il posto alla manipolazione mentale: il protagonista spinge la compagna all'anoressia convincendola insistentemente di essere sovrappeso. Talvolta gli abusi, pur perpetrati individualmente, sono indotti anche da un contesto sociale più ampio, un ambiente retrogrado che tende a considerare la donna inferiore e subordinata: in North Country - Storia di Josey e Monster (entrambi con la brava Charlize Theron) lo sfondo è quello dell'america rurale, tra degrado e sottoproletariato urbano. In Magdalene invece il principio di inferiorità femminile è di derivazione cattolica: la storia è ambientata nell'Irlanda degli anni '60 in un istituto religioso femminile, ed è un raro caso in cui la violenza subìta dalle ragazze è inflitta non da uomini ma da altre donne, ovvero le madri superiori del convento. Dall'Etiopia e dallo Yemen arrivano due film sui matrimoni combinati con ragazze minorenni, un argomento molto poco raccontato al cinema: si tratta rispettivamente di Difret - Il coraggio per cambiare e La sposa bambina.

La violenza di genere nei film recenti: 'Io ci sono' con Cristiana Capotondi, e nel 2018 'Il vizio della speranza'

Le allarmanti cronache contemporanee hanno acceso i riflettori su un fenomeno tristemente in ascesa, se non altro dal punto di vista del risalto mediatico. Le produzioni recenti sul tema sono abbastanza varie: i casi più interessanti sono quelli di Foxfire - Ragazze cattive, dell'ottimo Laurent Cantet e dei due film già citati sulle "spose bambine". Non è male anche La vita possibile, su una donna che cerca di rimettere in piedi la propria vita dopo una relazione naufragata nel peggiore dei modi. L'amore rubato, con un valido cast, ha i pregi e i difetti delle opere eccessivamente programmatiche: lodevole l'intento di denuncia, un po' schematica l'esecuzione. Io ci sono, film-tv con Cristiana Capotondi, ricostruisce la tragica storia di Lucia Annibali, la giovane donna sfregiata con l'acido su mandato dell'ex fidanzato.