Iqbal è un ragazzino sveglio, generoso e con un innato senso di giustizia. Suo fratello è gravemente malato e così decide di scappare per trovare i soldi necessari a curarlo, finendo però nelle mani di uno schiavista che lo costringe a lavorare nella sua fabbrica di tappeti insieme ad altri bambini.
Puglia, fine '800. Dopo la morte del padre, il piccolo Giuseppe Di Vittorio è costretto a lavorare come spaventacorvi assieme ai braccianti di Cerignola per sostenere i bisogni della famiglia.
Afghanistan, i Talebani hanno conquistato il potere da pochi mesi. Rimasta orfana di padre, Maria, dodici anni, è l'unica che può aiutare la madre e la nonna a sopravvivere. È così che la ragazzina, travestita da maschio, viene mandata a lavorare da un vecchio conoscente.
Bihn è un giovane vietnamita cresciuto in adozione che lascia il villaggio in cui vive per cercare la madre ad Ho-Chi-Minh City.
Alcuni rifugiati afghani lavorano in un cantiere di Tehran, come manovali. Un giorno Najaf ha un incidente ed è costretto ad abbandonare il lavoro.
Una ragazzina di 13 anni viene assunta per una breve supplenza nella scuola di una zona rurale e misera della Cina, in cui anche i gessetti sono un bene prezioso.
Iqbal ha solo dieci anni ed è costretto a lavorare per dodici ore al giorno incatenato a un telaio in un locale a 32 gradi all'ombra.
Amiro, giovanissimo, ha perso la casa a causa della guerra. Trascorre le sue giornate lavorando finché capisce che la scuola può permettergli di realizzare i suoi sogni.
Siamo nella Sardegna degli anni quaranta; Gavino Ledda bambino di 6 anni viene costretto dopo soli due mesi di scuola ad abbandonare l'istruzione per aiutare il padre a governare il gregge nei pascoli di Baddhevrùstana. Gavino cresce nel pieno isolamento dalla civiltà e dai contatti umani.
La dura vita di una famiglia di poveri contadini in un paesino della bassa friulana all'inizio degli anni '30
Dopo il furto della propria bicicletta, mezzo che gli permetteva di lavorare, un uomo vaga per la città con tutta la famiglia sperando di poterla ritrovare.
Due giovanissimi sciuscià (da "shoe-shine", lustrare scarpe) napoletani sognano di comperare un cavallo bianco tutto per loro e, per averlo, s'invischiano in un "lavoretto" per adulti che li porta in un carcere minorile.
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