La storia ruota intorno ad Alain, un uomo d'affari impegnato che è sempre di fretta. Nella sua vita, non c'è spazio per il tempo libero o la famiglia.
Do-joon è un ragazzo con problemi mentali, bizzarro ma apparentemente inoffensivo, che viene accusato del brutale omicidio di una ragazza.
Steve Barker ha un disperato bisogno di soldi. Per riuscire a racimolarne un po' decide di partecipare alle Paraolimpiadi simulando un handicap mentale.
Tom Warshaw, un artista americano che vive a Parigi, cerca di trovare un senso alla sua vita scapestrata riflettendo sulla sua infanzia straordinaria.
Richard torna al suo paese d'origine per vendicarsi di coloro che hanno brutalizzato suo fratello, un ritardato mentale.
Mi chiamano Radio (Radio) è un film del 2003 diretto da Mike Tollin. Il film è basato sulla vera storia di Harold Jones (Ed Harris), allenatore di football alla T.
Chi piglia la parola nel titolo è l'adolescente Nic, maniacale fotografa e ansiosa di perdere la verginità. Vorrebbe aiutare il fratello Josch, trentenne ritardato che si veste da vampiro, a metter fine alla sua obbligata castità. Della famiglia fanno parte un altro fratello, munito di regolare fidanzata, e una madre quasi catatonica.
Jong-du è appena uscito di prigione, dopo aver scontato una condanna per omicidio colposo; il giovane incontra casualmente Gong-ju, figlia disabile dell'uomo di cui aveva causato la morte.
Sam Dawson, un uomo costretto a crescere sua figlia da solo poiché la mamma della bambina li ha abbandonati, soffre di un lieve ritardo mentale che non gli permette di essere alla pari con le altre persone.
Pauline è una bambina di 66 anni. Non sa né leggere né scrivere e parla con qualche incertezza. Vive in un paesino belga. È Martha, la sorella maggiore, che si prende cura di lei dopo la morte dei genitori.
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