Palermo, Sicilia, Italia, 2017. Venticinque anni dopo gli omicidi dei giudici antimafia Giovanni Falcone (23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (19 luglio 1992), e in occasione degli omaggi in memoria dei due eroi, la fotografa Letizia Battaglia, cronista della loro lotta titanica, critica l'opportunismo di personaggi loschi come l'imprenditore Ciccio Mira, che approfittano della commemorazione delle due tragedie.
Palermo, Sicilia, 1980. Il mafioso Tommaso Buscetta decide di trasferirsi in Brasile con la famiglia per sfuggire alla costante guerra tra i diversi clan dell'organizzazione criminale.
La storia del giornalista e scrittore Giuseppe Fava, ucciso da Cosa Nostra a Catania il 5 gennaio 1984. Il percorso umano e professionale di Fava, ritenuto troppo scomodo perché alla perenne ricerca della verità tanto da mettersi contro la mafia, è seguito dai giornalisti di I Siciliani.
Cosa succede se un potentissimo boss mafioso sta per morire e vuole lasciare il comando della sua spietatissima cosca a un figlio che non ha mai riconosciuto?
Nel 1943, mentre il mondo è nel pieno della seconda guerra mondiale, Arturo vive la sua travagliata storia d'amore con Flora.
L'Asinara, 1985. In una notte come tante sbarcano sull'isola Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con le proprie famiglie. Il trasferimento è improvviso, rapido, non c'è nemmeno tempo di fare i bagagli, d'altronde la minaccia, intercettata dai Carabinieri dell'Ucciardone, è grave: un attentato contro i due giudici e i loro familiari partito dai vertici di Cosa Nostra.
A capo di una squadra di eccellenze, che passerà alla storia come la "Squadra dei Giusti", Boris Giuliano conduce, negli anni '70, una caccia serrata ai boss di Cosa Nostra diventando uno dei principali avversari della mafia siciliana.
Con lo stile ironico, dissacrante e provocatorio dell’autore, il film intreccia il viale del tramonto di Berlusconi con le sorti dello sfortunato Ciccio Mira, radicato in una vecchia cultura dura a morire, e con il destino artistico dello stesso Maresco, che sceglie di eclissarsi, dopo aver capito l’inutilità dell’ennesima battaglia contro i mulini a vento della politica, in un’Italia che nella “cultura” berlusconiana si è a lungo riconosciuta e continua a riconoscersi.
Il film narra l'educazione sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco.
Busu è un vecchio signore a cui piace raccontare storie. Seduto nell'ufficio postale della sua città intrattiene gli avventori, qualcuno appassionato, troppi distratti.
Ha pochi anni e tanti sogni Rita, figlia di Don Vito Mancuso, mafioso ucciso dalla mafia il giorno della sua prima comunione.
Turi Arcangelo Leofonte, il ragioniere della mafia che collaborò con la giustizia facendo arrestare molti componenti del clan Scalia, esce di galera dopo undici anni di detenzione.
Antonio Riina, detto Totò nasce in Sicilia. Dall'infanzia poverissima fino ai primi contatti con il crimine, la sua ascesa criminale lo conduce alla graduale ma inesorabile scalata ai vertici della cupola, accompagnata da una scia di sangue e disumanità...
La storia di Saro, un giovane delinquente siciliano, che a partire da lavoretti assegnatigli dal suo padrino, conquista la benevolenza dei vertici di Cosa Nostra, divenendo un "uomo d'onore".
Chiamato dal vescovo di Palermo a occuparsi della parrocchia di un quartiere alle porte della città, Brancaccio, dove era nato, in meno di due anni Giuseppe Puglisi era riuscito a costruire un Centro di accoglienza.
Il 23 maggio 1992 muore in un tremendo attentato il giudice Falcone, insieme alla moglie e tre uomini della scorta.
Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, un piccolo paese siciliano, la mafia domina e controlla la vita quotidiana oltre agli appalti per l'aeroporto di Punta Raisi e il traffico della droga.
Il film ripercorre la vita privata e professionale del giudice Giovanni Falcone, dal suo arrivo a Palermo nei primi anni Ottanta fino al maggio 1992, quando venne ucciso in un attentato insieme alla sua adorata moglie Francesca Morvillo, presentatagli, durante una cena, da Paolo Borsellino.
La mattina dell'11 settembre del 1990 Piero Nava ha un appuntamento di lavoro con il suo agente siciliano. Mentre percorre in macchina la superstrada Canicattì-Agrigento, si imbatte casualmente nel commando mafioso che sta assassinando il giudice Rosario Livatino.
Un contabile della mafia è costretto a pentirsi. Un gruppetto di giovani poliziotti "sacrificabili" è incaricato di portarlo a Milano a testimoniare.
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