Siete appena tornati e già sentite la mancanza dell'Alfama e del mercado da Ribeira? Siete in procinto di partire? Vorreste visitarla ma non è ancora arrivata l'occasione? Ecco una breve lista di pellicole su una delle città più magiche del pianeta: potrete fingere di trovarvi sulle sponde del Tago almeno per qualche ora, in attesa del viaggio per scoprire Lisboa con i vostri occhi!

Lisbon story

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Porta la prestigiosa firma di Wim Wenders il film più iconico sulla capitale del Portogallo: la storia è quella di un tecnico del suono che vaga per la città in cerca di materiale per un film. Le sue peregrinazioni si aprono a riflessioni sul cinema e sulla vita, e l'opera diviene quasi un saggio di filosofia: non male se si pensa che in origine doveva essere un semplice documentario commissionato dalla città di Lisbona!

Sostiene Pereira

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Questo adattamento - solo parzialmente riuscito - del bel romanzo di Antonio Tabucchi si dipana nella Lisbona del 1938: tra corse sui tram in legno e azulejos, decidete voi se si tratta di una ricostruzione fascinosa del tempo che fu o se si sconfina nell'oleografia da cartolina. Resta il valore della bella prova di Mastroianni e l'affresco storico sul periodo iniziale della dittatura di Salazar.

Strada senza ritorno

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Ultimo film del grande regista americano Samuel Fuller (che compare in una piccola parte nel panni di un commissario), questo originale e straniante noir impasta violenza, disperazione e vendetta sullo sfondo di una Lisbona notturna e nebbiosa, perfetta per trasmettere all'opera il necessario senso di oppressione e un'allucinata atmosfera da incubo.

Treno di notte per Lisbona

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Forse solo l'immutabile fascino della capitale portoghese riesce a salvare parzialmente questo mediocre thriller, sconclusionato e pretenzioso. Il regista Billie August e un cast assolutamente strepitoso non fanno che aumentare il senso di rimpianto per un'opera che intreccia letteratura e storia, affondando le radici negli anni della dittatura e della resistenza.

Dans la ville blanche

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La struggente malinconia della "città bianca" del titolo (che naturalmente è Lisbona) è lo sfondo perfetto per questa piccola storia di oblio esistenziale: le spiagge e il lungofiume, i vicoli acciottolati; persino il porto industriale e i banconi dei bar, immersi nella penombra, danno risalto allo stato d'animo del protagonista, straordinariamente interpretato da Bruno Ganz