Nella psicologia junghiana, il complesso di Elettra designa il rapporto privilegiato e profondo che intercorre tra il padre e la figlia femmina. Senza pretendere di addentrarci nei meandri della psicanalisi, è il momento di prendere in considerazione il modo in cui il cinema si è occupato dell'argomento. Naturalmente esistono centinaia di pellicole che includono questo specifico rapporto genitoriale. Solo in alcuni casi, tuttavia, il legame costituisce il tema principale della storia. Negli ultimi anni, per esempio, sono usciti tanti film: Famiglia all'improvviso - Istruzioni non incluse, Padri e figlie, Senza lasciare traccia, American Pastoral, Low Down, Tutta colpa di Freud e Il castello di vetro.
Abbiamo selezionato 5 pellicole da non perdere sul rapporto padre/figlia, cercando - per amor di varietà - di spaziare nel tempo, nello spazio e anche dal punto di vista narrativo:
1) Il Padre della Sposa (1950)
La diciannovenne Kay confessa al padre Stanley di voler sposare il ragazzo di cui si è innamorata. L'uomo, oltre alla tristezza per l'imminente distacco dalla figlia, viene travolto dai turbinosi quanto costosi preparativi per le nozze, che coinvolgono invece in maniera entusiastica la moglie...
Omaggiata anche da un riuscito remake del 1991 (con Steve Martin come protagonista), questa commedia americana è una pietra miliare del genere. Un grandioso Spencer Tracy mette in ombra tutto il resto del cast nel ruolo di un padre che esprime tutta la fragilità e la tenerezza di un uomo alle prese con uno dei passaggi più delicati della paternità: il matrimonio della figlia.
2) Tarda primavera (1949)
Ryu, anziano vedovo, si rende conto che l'amata figlia Hara sta diventando una zitella. L'uomo la esorta dunque a sposarsi, ma la ragazza è contenta di prendersi cura di lui – sa che sarebbe perduto senza una donna in casa – e pertanto è riluttante. Per convincerla, il padre le comunica di essere in procinto di riprendere moglie...
Svariate ragioni rendono questo capolavoro di Yasujiro Ozu un'opera imperdibile. La finezza e la sobrietà del racconto, a distanza di anni, appaiono ancora più preziosi. C'è inoltre il pudore nella descrizione dei rapporti umani, primo fra questi l'amore incondizionato del padre, che oltre ad avere un valore universale, racconta un aspetto importante della concezione giapponese di famiglia: l'idea che il padre si senta in obbligo di mettere le proprie necessità in subordine rispetto alla felicità della figlia.
3) Certamente, forse (2008)
Manhattan. Will, giovane consulente politico, è alle prese con il divorzio. Quando sua figlia Maya comincia a fargli domande sulla sua vita prima del matrimonio, Will si trova a raccontarle il suo passato da giovane idealista alle prese con la politica e con relazioni sentimentali con tre donne molto diverse tra loro...
Questa commedia brillante ha dalla sua una gradevole leggerezza e una bella idea di base: nel racconto Will non svela alla figlia quale delle tre donne sia sua madre e invita la bambina a provare a capirlo da sola. Un altro pregio del film è costituito dal comparto attoriale: oltre al protagonista Ryan Reynolds c'è un bel cast femminile (Elizabeth Banks, Isla Fisher e Rachel Weisz) e la figlia è interpretata da Abigail Breslin (ricordate la bambina di Little Miss Sunshine?)
4) Un padre, una figlia (2016)
Romania. Romeo ha cresciuto Eliza in un piccolo paese, desiderando per lei un futuro di studi all'estero. Il piano sta per compiersi quando Eliza vince una borsa di studio per studiare psicologia nel Regno Unito. Il giorno prima dell'esame di ammissione, però, la ragazza viene aggredita e le prospettive cambiano drammaticamente...
Diretto da Crstian Mungiu (l'ottimo regista di 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni) questo film rumeno tocca svariati temi senza mai risultare didascalico o pedante: il rapporto tra i genitori messo in subordine rispetto alle esigenze della figlia, il contesto politico inquinato dalla corruzione... Più che dare risposte suggerisce domande. Tra queste, la più importante: può l'amore paterno spingersi al punto di condizionare le scelte esistenziali di una figlia?
5) Vi presento Toni Erdmann (2016)
Uomo anziano ma vitale e propenso allo scherzo, Winfried una sera si reca a casa della ex moglie e, inaspettatamente, ritrova sua figlia: Ines ha quasi 40 anni e un lavoro che la assorbe completamente. Senza preavviso, Winfried decide di passare del tempo con lei, ma il disagio e la distanza tra i due sembrano insormontabili...
Arriva dalla Germania questa inconsueta commedia d'autore. In questo caso la figlia è una donna matura e il padre un anziano scapestrato. Il rapporto tra i due è tutt'altro che idilliaco. Tuttavia, proprio la sconclusionata buffoneria dell'uomo potrà riportare Ines a riconsiderare il grigiore di un'esistenza consacrata solo al lavoro e al senso del dovere.