A fronte di una considerevole quantità di opere cinematografiche sui vari orientamenti sessuali, il tema dell'omofobia è un concetto più sfuggente: quasi immancabilmente, ogni pellicola che affronti l'argomento di una sessualità "deviante" rispetto alla sensibilità comune contiene elementi legati alle difficoltà di vivere apertamente i propri sentimenti. Al tempo stesso non sono molte le opere che sono riuscite a raccontare compiutamente il fenomeno. In alcuni casi si è posto l'accento sulle battagli civili e sugli aspetti legali, in altri a emergere è l'ostilità diffusa a livello sociale, specialmente in contesti rurali e provinciali. Senza pretesa di esaustività, e senza alcun ordine particolare, ecco 5 tra i migliori 10 film che parlano di omofobia. Gli altri cinque titoli sono nella seconda parte.

I segreti di Brokeback Mountain (2005)

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Wyoming, 1963. Sui pascoli di Brokeback Mountain Ennis e Jack, due giovani mandriani, si conoscono e fra loro nasce una profonda amicizia. Col tempo però il loro rapporto si trasforma in qualcosa di diverso, di più intimo. Poi le strade dei due cowboy si dividono: fidanzamento, matrimonio, figli. Ma il filo fra i due non si è mai spezzato...

Non è una questione di diritti civili nell'America rurale degli anni '60. L'amore omosessuale è impossibile da vivere apertamente. Al tempo stesso, quello di Jack e Ennis è troppo forte per essere sepolto in fondo al cuore. La regia è dell'eclettico Ang Lee. Una meravigliosa coppia di attrici (Anne Hathaway e Michelle Williams) fa da contrappunto ai protagonisti maschili Jake Gyllenhaal e Heath Ledger, assolutamente straordinari in una parte tutt'altro che semplice.

La scena da ricordare: l'incontro dei due protagonisti dopo quattro anni di distanza.

Tom à la ferme (2013)

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Tom, giovane copywriter, si reca in campagna per partecipare al funerale di quello che era stato il suo grande amore, Guillaume. Qui rimane scioccato nello scoprire che nessuno sa di lui e dell’omosessualità di Guillaume, ad eccezione del fratello di quest'ultimo, Francis, che gli impone violentemente il silenzio...

In attesa che Xavier Donal invecchi e si liberi dell'antipatica etichetta di enfant prodige, vale la pena (per chi non l'avesse visto) di recuperare la sua quarta opera: un riuscito mix di dramma sentimentale e thriller psicologico. E' notevole come il regista riesca a fare di Guillaume un protagonista inesistente, il convitato di pietra che catalizza con la sua assenza l'amore e lo strazio dei suoi cari, in un crescendo di segreti e dissimulazioni, di pulsioni violente e di negazione. Il microcosmo della fattoria del titolo riflette la provincia gretta, brutale e fragile, rappresentata dall'instabile personaggio di Francis.

La scena da ricordare: il tango nel magazzino tra Tom e Francis.

Una giornata particolare (1977)

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Roma, 1938. Hitler arriva in città e le masse riempiono le strade. In un condominio una casalinga, madre di sei figli, incontra un vicino di casa. Tra i due nasce una sottile complicità, fino alla dolorosa rivelazione: l'uomo è un omosessuale, licenziato dalla radio dove lavorava come annunciatore e destinato al confino...

Una Sophia Loren sciupata e sfiorita. Un Marcello Mastroianni agli antipodi rispetto alla sua fama di latin lover. Insomma due simboli internazionali della bellezza italiana, privati del loro sex appeal, regalano una performance memorabile in questo capolavoro firmato da Ettore Scola. La condizione subalterna della donna e le discriminazioni nei confronti degli omosessuali affiorano potentemente nella storia, il tutto però senza che mai il registro narrativo sconfini nel tono pedante, pedissequo, tipico di tanti film con pretese di denuncia sociale.

La scena da ricordare: la raccolta dei panni in terrazza.

Dallas Buyers Club (2013)

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Texas, 1986. All'elettricista (e cowboy) Ron Woodroof viene diagnosticata l'AIDS. Frustrato dall'assenza di opzioni mediche disponibili ma tutt'altro che rassegnato, Ron scopre farmaci alternativi e un mix di vitamine di sua invenzione. Entra così in contatto con altri ammalati e si ritrova al centro di un cospicuo business di contrabbando...

In questo caso, tutto vero. La reale storia di Woodroof prende vita sullo schermo grazie alla mostruosa performance attoriale di Matthew McConaughey, dimagrito nella parte fino a pesare 63kg. A rendere oltremodo interessante il film, due elementi principali: la parabola stessa del personaggio, costretto suo malgrado a rivedere la sua omofobia quando si ritrova "dalla parte sbagliata", e la finestra aperta sulle scandalose collusioni tra l'industria farmaceutica e il sistema sanitario americano.

La scena da ricordare: L'incontro di Ron al supermercato.

Philadelphia (1993)

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Philadelphia, anni '90. Andrew Beckett, giovane e promettente avvocato, viene licenziato dallo studio che lo ha appena assunto. Il motivo ufficiale: un'inadempienza professionale. La causa vera è la sua sieropositività. Comincia così la difficile ricerca di un collega che sia disposto a difenderlo in tribunale. Lo troverà nel legale nero Joe Miller...

Nella progredita East Coast americana degli anni '90, l'omosessualità in un grande studio legale è ancora un tabù, figuriamoci la sieropositività. In questo meraviglioso dramma diretto da Jonathan Demme, Il personaggio chiave è l'avvocato interpretato da Denzel Washington, che nel preparare la causa deve fare i conti con la propria stessa diffidenza nei confronti del mondo gay.

La scena da ricordare: l'arringa finale di Joe.

Gli altri 5 film sono nella seconda parte dei film sull'omofobia.